mercoledì 29 aprile 2015

"Ho un divano letto.."

Ieri, proprio dopo aver finito di scrivere a pranzo il post del giorno, stavo facendo un ragionamento bellissimo, e mi ricordo di aver pensato "bello, voglio parlarne domani". Talmente bello e arguto che me lo sono dimenticato, quindi oggi parlerò di altro.
Sempre nella giornata di ieri, è venuta a trovarmi una mia amica, che aveva bisogno di supporto per una notte. Ecco, so già che state pensando male, ma in realtà si trattava di supporto fisico. Ok, detta così suona quasi peggio, intendevo dire che le serviva un letto. O almeno un divano. So che continuate a pensar male, quindi non dico più nulla.
Insomma, al di là che ha sbagliato fermata della metro ("ti ricordi dove scendere?" "Certo", come no), anche se in fondo io sono arrivato comunque in ritardo perché ho trovato traffico, siamo riusciti a trovarci. Arrivati a casa, era presto per mangiare e quindi ci siamo fatti una bella passeggiata al parco, in cui abbiamo parlato di un sacco di cose, specialmente quelle che non ci eravamo ancora raccontati. Ripensandoci lei non era proprio contentissima ma vabè.
Abbiamo passato una bella serata, ma è stato quando siamo andati a dormire che ho cominciato a pensare. A lei infatti ho riservato il mio divano, che si apre come un letto matrimoniale ma rimane un divano, per il quale non ho nemmeno un cuscino da letto o le coperte, mi sono quindi attrezzato con il sacco a pelo quello che usavo quest'inverno davanti alla tv per resistere al freddo con il riscaldamento spento per risparmiare (che raspa) e i cuscini del divano stesso per la testa. Che ospite schifoso che sono. Mi sento un po' in colpa. Tutto questo però mi ha fatto ripensare a quando io, durante l'università, mi facevo ospitare in giro, dormendo praticamente ovunque, su qualsiasi superficie, piana o inclinata che sia. Quei tempi sembrano così lontani ora, nonostante sia passato poco tempo, basti pensare che non mi piace dormire a casa dei miei perché c'è il cuscino basso. Mi sono imborghesito, anche se penso sia normale. Era bello quel periodo in cui quando veniva qualcuno a casa e non si faceva caso se fosse pulita o sporca, se il letto fosse comodo o meno, e se fosse in un quartiere rumoroso. Ero un moderno Mowgli del libro della giungla, capace di addormentarmi ovunque. Oggi sarei capace di farlo sotto un albero, ma non senza la garanzia che mi sveglierei con il mal di schiena. Sono un vecchio.
Insomma, è stato bello fare un favore ad un'amica, anche per avermi ricordato che sto invecchiando, ma lo sto facendo tra le comodità.
Come conclusione una piccola nota bibliografica. Giusto per ricordarmi ancora di più il periodo dell'università, quando se né andata io ho dovevo finire di prepararmi per uscire, per cui sono andato in bagno, dove avevo accuratamente lasciato un ultimo foglio di carta igienica che si sa bene essere come il tempo, ovvero meno c'è ne è, meglio lo si usa, ma con mia grande sorpresa ho trovato l'immagine fotografata. E non avevo la ricarica. Proprio come all'università. Can t'avegna 'n chencher.

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