Vi sono mancato in questi giorni di festa?
Mi sembra un bel modo abbastanza narcisista di cominciare. Voi non mi siete mancati, forse solamente per il fatto che buona parte non so chi sia di quelli che leggono questo blog. Però quelli che conosco sì, mi sono mancati. Quello che voglio dire è che mi sembrava inutile stare a scrivere degli articoli, o semplicemente dei pensieri, durante una festività. Mi sembra quasi un controsenso. Questo non è certo il mio lavoro, per cui non vedo perché dovessi scrivere in quei giorni.
Quello su cui voglio fare il punto è che se io fossi stato un lettore di questo Blog (cosa che in parte sono), durante le pause forzate tra un uovo di Pasqua e l'altro (bisogna pur scartarli e ci vuole tempo) avrei aperto il suddetto per vedere se c'erano aggiornamenti, e probabilmente ne sarei rimasto deluso nel vedere che era ancora tutto fermo a venerdì. Lo dico perché io stesso ho fatto così. Ovviamente non con il Blog, ma con altri siti che giustamente non si sono aggiornati per il weekend. In questo ragionamento non valgono i social network, essendo sempre e comunque privi di contenuti. Questo mi ha lasciato un sentimento di sconforto, quasi come se qualcuno stesse facendo male il suo lavoro.
Quando siamo diventati così esigenti e supponenti da pretendere che, pur se noi siamo in vacanza, internet deve continuare a muoversi? Perché pretendiamo che la tecnologia utile ci venga in soccorso sempre e comunque, anche quando non ne abbiamo reale bisogno? Esistono molte alternative, che con l'esistenza degli schermi portatili (da cui vi sto scrivendo, mea culpa) abbiamo imparato a mettere in secondo piano, se non dimenticare. Guardare i cartelli stradali quando Google Maps non funziona, ad esempio. Parlare con i commensali, oppure semplicemente godersi il momento, anziché fare un filmato che probabilmente non si riguarderà mai. Recentemente, uno studio psicologico a livello universitario ha dimostrato che ci si ricorda meglio le cose se, invece di filmare un evento, si sta ad assisterlo in maniera normale. D'altra parte, se andate a un concerto, agli altri non interesserà vedere un filmato in bassa definizione da lontano, mentre a voi non interessa rivederlo, perché tanto c'eravate.
Stiamo diventando sempre più dipendenti dalla tecnologia, e questo ha cambiato anche i nostri modi di fare. Una volta qualcuno ha detto che il problema di Internet non è il divertirsi, bensì il far vedere che ci si sta divertendo. Questo spiega anche il successo dei social network e delle foto di pantagruelici pranzi di Pasqua che si sono viste in questi giorni. E mangia e stai zitto.
Credo che dovremmo cominciare a prendere in considerazione un concetto di Slow Web, ovvero un distacco da ciò che sembra indispensabile ma in realtà non lo è. Infatti se noi siamo sempre disponibili al telefono, e reperibili in varie maniere, l'unica possibile conseguenza è di essere contattati a qualsiasi ora del giorno e per qualsiasi motivo.
Non ci si può lamentare tanto dell'invasione della privacy, se poi siamo noi i primi a concedere al mondo di contattarci in qualsiasi momento.
Nessun commento:
Posta un commento