Prima di cominciare questo nuovo post, ci terrei a precisare che non è che sia pianificato che io parli quasi solo di sentimenti, il problema è che le mie giornaliere epifanie mi sembrano interessanti solo quando riguardano la sfera emotiva. È forse colpa mia se mi escono delle buone idee su argomenti poco maschi? Quando uno ha un buona idea, deve fare di tutto per assecondarla, anche se poi si rivela una sciocchezza. La mia storia personale è costellata di azioni che all'epoca mi sembrava una bellissima idea, quali ad esempio prendere a 70 km/h una rotonda in riva al mare in piega con il cinquantino, per strisciare con il ginocchio. Che ovviamente era privo di protezioni. Mica potevo pensare a tutto, avevo già avuto l'idea brillante di prenderla più veloce per piegare di più. A chi fosse interessato, sì, ho strisciato con il ginocchio sinistro. E quello destro. E per svariati metri con il sedere.
Insomma, tutto questa filippica sulle pessime idee che una volta non sembravano tali per introdurre l'argomento odierno. Ieri sera mi sono guardato, con non poco gusto e non certo per la prima volta, il film Hitch. Per chi non lo avesse visto, è una commedia in cui c'è uno molto bravo a rimorchiare le ragazze che di lavoro aiuta a costruire l'atmosfera perché una donna si innamori di un uomo, nel senso buono che poi si sposano, vissero felici per sempre e via dicendo. La parte finale è particolarmente interessante, perché mette in luce come gli uomini necessitino sempre di un piano di azione, mentre le donne sono attratte dalla spontaneità. In questo gioco delle parti (erano 2 giorni che volevo usare questa espressione), entrambi gli individui cercano di dare il meglio di sé, riscendo nell'impresa impossibile di far toccare due rette parallele. Se infatti l'uomo offre programma e la donna chiede improvvisazione, verrebbe da pensare che non sia possibile trovare una quadra. Invece la lettura è più delicata, e nella commedia viene ben spiegato. Le donne, più attente al dettaglio, ci vogliono spontanei negli intervalli tra un programma e l'altro, in quel lasso di tempo che neanche consideriamo. Nessuna donna vuole sentire la spontaneità di un ribadito "no, ma io ti amo davvero tanto", magari in mezzo ad un bacio che già dichiara ampiamente le proprie intenzioni.
Ci tengo a precisare: badate bene di non confondere programmazione con finzione: sapere come comportarsi non vuole dire non essere se stessi. È grazie a questo che le due rette parallele, all'infinito, si possono incrociare. Ma il concetto di infinito non è chiaro in una natura umanamente finita, per cui cerchiamo di paragonarlo a qualcosa che conosciamo e possiamo descrivere.
Le donne sono affascinanti, ma hanno un problema: vanno capite. E nel momento in cui le capirò (quanto basta), sono abbastanza sicuro che le troverò ancora più affascinanti. O mi limiterò a dire che sono fuori di testa.
P.s. Ieri è nata Aurora, nipote del mio amico Vito. Il primo commento è stato "cuante capidde" (quanti capelli). Benvenuta.
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