martedì 21 aprile 2015

Proprio non ci arrivi?

Ma cosa vuole dire che una persona "non ci arriva"?

Innanzitutto ci terrei a scusarmi. Non che io svolga un pubblico servizio, ma ieri proprio non ce la facevo a scrivere. Sono stato in macchina a guidare per circa 400 km, 5 delle 8 ore lavorative, ed una volta tornato a casa ho dovuto preparare la cena e stirare. Sì, lo ammetto, mi stiro da solo le camicie. E le polo. E anche le magliette. Ma sono abbastanza fiero del risultato, in più ogni tanto un po' di lavoro da casalinga fa apprezzare maggiormente quello che si ha. Insomma, volevo dire che mi è un po' mancato non poter mettere nero su bianco tutto quello che mi è passato per la mente mentre attraversavo la campagna mantovana, in maniera particolare perchè non ho ricevuto molte chiamate e quindi sono stato lungamente da solo in compagnia della musica.
Ho avuto modo di ragionare sull'istinto degli animali, nel momento in cui ho visto due uccelli che facevano una cabrata sopra l'autostrada degna dei migliori Top Gun, ho pensato a come un'azione vari di significato in funzione del contesto in cui essa venga svolta, pur essendo in sé stessa la medesima, ho anche pensato all'intelligenza delle persone, e di come effettivamente certe volte non ci arrivino.
Su questa riflessione mi ci sono fermato parecchio, perché trattasi di un argomento che non è per niente superficiale. Molte volte, nella nostra giornata, specie nella nostra vita, abbiamo a che fare con persone che la pensano diversamente da noi. Spesso, però non si riesce a capire l'altrui punto di vista, sia per orgoglio personale che per differente mentalità. Trovo che sia meraviglioso che gli esseri umani riescano ad interagire nonostante tante diversità, ma non è questo il punto. Mi è capitato, come a chiunque penso, di non riuscire a fare capire il mio punto di vista, nel quale riponevo grande fiducia, a tal punto di ritenere la mia riflessione non più soggettiva, bensì oggettiva, e trovare davanti a me un muro. In momenti come questo non bisogna fissarsi sul fatto che esistano queste persone, ma come comportarsi. Una delle prime cose che mi ha stupito,quando sono entrato nel mondo dei grandi è stato che non sempre trovavo di fronte a me, nell'interazione, un adulto. Ovviamente, in questo caso la parola "adulto" viene riferita all'immagine che ne ha un bambino, ovvero sinonimo di "colui che sa tutto", o quantomeno ha l'autorità di dire "lo capirai quando sarai più grande". Bene, al mondo esistono persone che nemmeno da grandi ci arrivano. Non voglio cominciare una discussione sul l'intelligenza media delle persone, solo fare il punto sulla questione. Spesso ci troviamo a trattare con qualcuno che non ha, per capacità, caratteristiche personali, educazione o indole, la flessibilità mentale di capire il nostro punto di vista, e spesso non ci si può fare nulla. Questo non significa che bisogna assecondare chiunque la pensi diversamente a noi, però l'unica cosa che attivamente possiamo fare è mostrare disponibilità nei confronti delle altre persone. Ascoltare, ad esempio. Nel momento in cui, anche avendo ascoltato, non riusciremo a capire, avremo almeno la soddisfazione di aver fatto un tentativo per capire. Bisogna lasciare la libertà alla gente di esprimere la propria opinione, ma anche avere la pazienza di capire le argomentazioni altrui.
Non ci sono persone che non ci arrivano, ma ci sono un sacco di persone che non ascoltano.

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