Stamattina mi sono svegliato e avevo voglia di scrivere. Vorrei parlare del fatto che ieri sera sono andato al cinema, evento eccezionale, dato che mi capita circa una volta all'anno, per cui potrei parlare solo di quello. Sono andato a vedere The Avengers, ultimo capolavoro delle industrie Marvel, ma non preoccupatevi, non impiegherò più di 4 righe per parlarne, anche perchè il commento in sala è stato "caruccio". C'è un cattivo, loro prendono un sacco di botte ma poi vincono. Non è forse questo lo sviluppo narrativo di qualsiasi film di supereroi dei fumetti? Bello, begli effetti, ma poche battute rimarchevoli. In ogni caso vi consiglio di andarlo a vedere.
Dato che ho appena fatto dei consigli per gli acquisti, vorrei ricollegarmi ad una domanda che mi è stata fatta ieri da più persone. Come mai è comparsa la pubblicità sul blog? La risposta è molto semplice: ho ricevuto una mail di richiesta a mettere annunci sul sito da parte del signor Google, e mi sembrava carino e assolutamente indolore. Ovviamente Mr G offriva anche un compenso, ma non certo qualcosa con cui pagarsi le vacanze. O una cena. Ecco, forse in un anno mi potrei comprare un cornetto. Non di marca, ovviamente. Però è simpatica l'idea che ci sia un compenso, sebbene minimo per quello che sto facendo adesso. In fondo io scrivo solo quello che mi viene in mente, e, mettiamolo in chiaro subito, si tratta di una cosa che ho sempre fatto, anche quando non c'era nessuna che aveva la possibilità di leggere. Ho sempre pensato che fosse bello andare a rileggere quello che uno scriveva nel passato, quindi rivivere quei momenti. L'idea del blog è nata perchè non si può parlare sempre di cose serie, allora ci butto dentro anche quel meraviglioso teatro che muove, si agita e dà spettacolo dentro la mia testa. Sono oggettivamente pagato per dire delle scemenze, alternato a momenti di riflessione profonda, alternati di nuovo a frasi che non finiscono perchè
L'autore si sta cominciando a montare tantissimo la testa, cercate di assecondarlo. Il fatto di essere ormai diventato un novello Fabio Volo (cielo, no, speriamo seriamente di no), mi ha fatto ragionare su quello che sempre di più sta diventando un vero e proprio mestiere, ovvero quello del blogger. Al mondo c'è seriamente chi vive facendo questo, e magari prova anche lo stesso piacere nello scrivere che provo io. Se le mie 50 visite giornaliere diventassero 50.000, forse anche io riuscirei a farne un lavoro, ma sono altrettanto sicuro che la cosa mi scapperebbe di mano. D'altronde sono abbastanza bravo a farmi scappare di mano le vicende, ma in fondo è così che inizia una buona storia da raccontare ad un aperitivo, no? Ma il punto non è questo, trattasi di un argomento a me molto caro riguardante internet. La possibilità di inventare un lavoro come il blogger è possibile solamente a seguito di ciò che più manca sulla rete. Se ci si pensa bene, tutti andiamo su internet per cercare qualcosa. Quante volte abbiamo consultato pagine di Wikipedia e quante volte abbiamo scritto o aggiornato le stesse? Siamo tutti in attesa che escano nuovi contenuti, ma nessuno, o quasi, li genera. E il bello è proprio qui. Io in questo momento sto generando "contenuti" non che ne vada particolarmente fiero, specie quando rileggo tutto quello che ho scritto, ma è un inizio, quindi sono diventato parte attiva di questo processo di informazione. Mi piace l'idea che qualcuno, anche solo una persona, possa prendere spunto da qualcosa che ho scritto io, e magari rifletterci sopra per condividere la sua riflessione. Lo dico perchè è quello che faccio io: leggo, ascolto, vedo e poi rispondo dicendo la mia.
Forse non sarò mai uno scrittore di successo ho sempre preso 4 nei temi al liceo, nessuno se ne stupirebbe, ma almeno ho la propositività di essere parte attiva nella generazione di qualcosa. E la capacità di usare parole come "propositività" ho controllato, esiste.
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