lunedì 18 aprile 2016

Ferie private

Mi è tornata voglia.

Recentemente ho avuto un po' da fare. Lo so che ve ne sarete accorti dal fatto che ho trascurato il blog, ma in fondo avevo come al solito i miei buoni motivi. Ho avuto un po' la testa piena di cose da fare, tra lavoro e vita privata, e francamente il tempo per scrivere latitava. Ma a chi voglio a dare a bere, mi era proprio passata la voglia di scrivere. Perché mettere su carta, o su una pagina online che dir si voglia, è un po' un modo di esorcizzare i propri problemi, quindi uno sfogo, o per dirla in maniera del tutto corretta, un sistema elaborato per fare qualcosa di cui non vado per niente fiero: lamentarsi. Nell'ultimo periodo ero proprio stufo di lamentarmi delle cose che volevo cambiare, che non andavano bene e che sbagliavo nella mia divertente esistenza. Notoriamente tutto non può andare come uno voglia, nella maniera migliore possibile, per questo bisogna cercare di essere complianti nei confronti della nostra stessa vita. Avere tanti pensieri, può portare a dedicare meno tempo alla pace della mente e a delegare alla nostra parte lamentosa parte della colpa: si arriva così a far intraprendere alla nostra componente lamentosa un ruolo dominante nella nostra giornata, fino al punto estremo in cui si comincia a vivere male per questo.
Non mi piace lamentarmi, perché mi è stato insegnato che se qualcosa non va, devo prodigarmi io stesso per far e in modo che le cose vadano a posto. Ma non si può nemmeno seguire tutto con attenzione, cercando di fare tutto. Per questo mi sono preso un break, dal blog, come dai miei piani di vita e da tante altre cose che mi davano pensieri, ma sopratutto da me stesso. Mi piace molto definirmi così in questo momento: mi son preso una vacanza da me stesso, senza andare da nessuna parte. Non lascio che le preoccupazioni influiscano sul mio umore, egoisticamente penso di più a me stesso senza però dimenticare di vivere in un mondo in cui esistono anche altre persone, ma la filosofia di base è che tutto viene preso con più calma e, per certi versi, più alla leggera.
Potrà sembrare strano per quanto assurdo è sempre nel mio stile, ma sta funzionando. Ci si accontenta di meno, ma mentalmente ci rilassa e quindi la diretta conseguenza è una corretta ponderazione dei problemi quotidiani. Non so dire con esattezza quanto potrà durare questo periodo, ma anche dovesse finire oggi stesso, avrebbe già portato del beneficio. Che si chiami atteggiamento Zen, pace dei sensi, o in qualsiasi altro termine new-age, non penso di aver scoperto nulla di nuovo, eppure funziona. Detto questo, credo sia possibile che continuerò a mancare qualche appuntamento con il blog, ma continuando a mantenere il cervello attivo su nuovi argomenti su cui riflettere. Ma ci penserò poi.
Adesso sono in vacanza. E me la godo.

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