Ieri sera non sapevo cosa fare. O meglio, sapevo benissimo cosa fare, ovvero stare davanti alla tv a casa. Non si può uscire sempre, in più era stata una giornata particolarmente faticosa, sarà stato per la bicicletta della sera prima, il caldo, la primavera, ma ero proprio stanco. in serate come queste normalmente accendo la tv mentre comincio a prepararmi la cena, così, anche se non la guardo, per avere un piacevole sottofondo. Le mie tempistiche normalmente mi portano a finire prima che inizino i programmi di prima serata, verso le 21, in maniera tale da poter lavare i piatti e sistemare tutto per le 21.15, ora normale di inizio dei films.
Non essendo tecnologicamente avanzato ma soprattutto cronicamente in bolletta, non ho certo la famosa televisione satellitare che ti permette i vedere qualsiasi cosa tu voglia in qualsiasi momento, giusto a delineare una minima dipendenza dal mezzo audio-visivo, bensì, come molti milioni di italiani compresi nella fascia di età 70-240, mi affido al solidissimo digitale terrestre, meglio noto con il nome di "quello che passa il convento". Scremati la maggior parte dei canali, e cambiando canale durante le televendite
anche se devo dire che ci sarebbe un frullatutto che spacca di brutto, ci si fanno pure le carote alla julienne, tra l'altro se chiami "Ora" ti regalano pure altra roba. Penso che "ora" si riferisca ad un imprecisato momento del 1999, qualcosa di buono si riesca a trovare. Certo, i programmi di documentari che spacciano come
nuova serie erano quelli che vedevo sul satellitare 2 anni fa, ma chi se li ricorda più? Quindi non è raro che mi spari per una sera come vengono prodotti dei bulloni (versi-stampi-togli-confezioni, era così complesso?), ma non ieri sera. Ogni tanto, quando non c'è proprio niente, mi butto sul film meno indecente che trasmettono. Non mi abbasso alle fiction, ho
ancora una dignità.
Tutto questo purtroppo ieri sera ha portato, per curiosità empirica e mancanza di meglio, a vedere "Scusa ma ti voglio sposare", film tratto dall'omonimo libro di Federcio Moccia. Ora, non che io sia mai stato un appassionato del genere, ma ero incuriosito, più che dalla trama, dall'effetto che mi avrebbe fatto un film del genere ora che
quel genere è passato di moda. Normalmente a questo punto faccio un breve riassunto, ma non ho idea di cosa sia successo. Cioè, c'è una ragazza di tipo 20 anni che sta con uno di 40 (inquietante), a loro sembra normale ma tutti li guardano come se fossero matti. Quando dico
tutti, intendo proprio tutti, compreso quel bel ragazzo con la tuta sul divano che si stava sorbendo questa bella cacata. Al di là della capacità di esser riusciti a fare un cinepanettone romantico (con battute come "Sei così bella quando ti arrabbi" "Allora devo essere veramente una strafiga, perché sono incazzata nera" sic.), recitato da cani, doppiato da cani, e con marchette ovunque (a volte scandiscono proprio il nome delle aziende.. doppio sic.), quello che mi lasciato veramente perplesso è quanto sia grottesco il messaggio che passa. Va bene dire frasi come
l'amore non ha età, ma questo non significa che allora vada bene tutto. Quello che si capisce da questo film è un esempio in negativo di quello che potrebbe succedere se una ragazza di 20 anni si innamorasse di un 40 enne. Anche perché lui è disperato in quanto mollato all'altare dalla precedente compagna e lei appena più che adolescente in cerca di modelli di vita. Mi sembra quasi che stimoli entrambe le categorie interessate a convergere, con i risultati disastrosi mostrati. Nella realtà sarebbe, ed è, inquietante. Ho fatto molta fatica a capire come mai avesse avuto un discreto successo il libro e poi il film, poi ho ho capito che era per gli stereotipi. In fondo i tipi fighi per una ragazza di vent'anni sono il belloccio poeta sulla moto (celo) oppure il quarantenne imbarcato di soldi con la mercedes ML, un castello e che prepara un viaggio a Parigi riempiendo le valige con vestiti nuovi (celo). Ovviamente lei si innamorerà dello squattrinato ma romantico.. no? Almeno su questo sono stati realisti.
Vorrei dirvi come va a finire, ma faceva talmente schifo che ho spento a metà.