martedì 25 agosto 2015

L'estate è finita, Charlie Brown

Eh già.
È finita un'altra stagione estiva. Uguale a tante altre, in aspettative e programmi, ma unica come ogni estate poi risulta essere. Siamo ormai arrivati alla fine di agosto, mese tanto agognato, quello che quando arriva agosto si va in vacanza, ma non si pensa mai prima che anche le vacanze finiscono, e con esse la mentalità da vacanza. Si ripensa a quello che si è fatto in queste poche settimane in cui si era veramente liberi da tutto e tutti, in cui un martedì a caso non aveva più importanza di un qualsiasi venerdì. Niente orologio, niente appuntamenti fiscali, prendere le cose per come vengono.
Personalmente ho un modo abbastanza libero di vivere l'estate, basti pensare che salvo qualche rara occasione, ho girato scalzo per tutta la durata della vacanza. Giusto per chiarire, non ho pestato nessuna cacca e non mi sono ferito con nessun vetro, in banca a tutti i detrattori. Non lo faccio per una vera e propria necessità, ma perché è il simbolo dell'abbandono delle cose normali, della quotidianità. E perché due anni mi si sono rotte le ciabatte e non le ho più ricomprate. Mi piace anche molto che si senta la temperatura del terreno su cui si  cammina, è un modo in più per entrare in contatto con la natura che ci circonda. Ecco, somiglia molto alla sensazione di fare la cacca all'aperto, per chi è stato così fortunato da provare questa grande gioia.
Ma l'estate è anche carica di aspettative, che alla fine presentano il conto. L'altra sera ero in cima ad una collina a guardare il sole tramontare sull'Adriatico cosa impossibile in Italia ma fidatevi e pensavo al bilancio di questa stagione. Cosa ho guadagnato, cosa ho rimesso, in cosa sono e mi sento diverso. Posso solo dire che non è andata come mi sarei aspettato, il che è stato strano, perché mi basavo in maniera negativa sulle esperienze passate. E ciò mi ha sorpreso molto. Mi ha fatto capire che non è detto che le cose vadano sempre alla stessa maniera solo perché sono sempre andate così. Ho capito che nel momento in cui ricominci da zero si possono aprire nuove opportunità, sconosciute all'interno di una routine che sembra una bellissima voliera, dove hai tutto lo spazio che vuoi, ma rimane un realtà limitata, finita, delimitata. Quest'estate mi ha insegnato di nuovo l'importanza di mettersi in gioco, di provarci, di fare qualcosa al di fuori del proprio contesto. In cima a quella collina, mentre tirava le somme, ragionato sul mio grande timore del tempo che passo, ovvero una citazione di M.Masini:
Se mi guardo nello specchio, con il tempo che è passato, sono solo un po' più ricco, più cattivo, più invecchiato.
È un mio grande timore finire così, trovando nella mia immagine riflessa solamente la mia versione più vecchia, senza mai essere cambiato. Ma non stavolta, stavolta no. È diverso.
È stata una grande estate, di quelle che si ricordano per tanto tempo. Ma come Charlie Brown in maniera malinconica guarda da un molo il suo futuro al termine dell'estate scrutando l'orizzonte, anche io mi accingo a vivere questi mesi guardando avanti.
Summer's over Charlie Brown.
But it's going to be a great season.

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