venerdì 8 maggio 2015

We, sveglia

A cosa stai pensando?

Allora, come apertura del post odierno, ritengo sia giusto cominciare con delle scuse. Ieri non ho scritto, non è cattiveria ma proprio non ho avuto tempo durante il giorno e voglia durante la sera. Mi sento un po' in colpa per questo, anche solo per la delusione delle due persone che ieri sono andate sul blog e non hanno trovato niente, solo l'articolo vecchio sul pulsante dell'ascensore. Dico sempre che ci vuole un po' più di flessibilità in queste cose, anche per questo non mi impongo un orario entro il quale pubblicare l'articolo, ma l'affidabilità è anche sapere che se dopo 24 ore torni sul sito, allora hai ottime possibilità di trovare un nuovo contenuto. Detto questo, mi scuso nuovamente.
Sinceramente però pensavo che se non avessi scritto per un giorno, quello successivo avrei avuto un sacco di cose da dire, e invece no. Sarà anche che essendo un uomo, quando mi viene chiesto a che cosa stia pensando e rispondo "a niente", non sto veramente pensando a nulla, non certo un modo gentile per dire "fatti gli affari tuoi". Per dire quello dico "questo non interessa a nessuno". Oggi e ieri sono stati due giorni così. Non ho pensato a nulla, anche se ho fatto un sacco di cose. Infatti non mi ricordo molto del giorno appena passato, se non le cose che ho scritto nel calendario. Un po' come quando tornando a casa da scuola, alla domanda di come fosse andata la giornata, rispondevo con un eloquente quanto esaustivo "bene". Certo, non che fossi di molte parole all'epoca, come tutti gli adolescenti, ma ho capito col tempo quanto possa essere irritante per un genitore sentire sempre e solo questa risposta. Questo si proietta nel mondo degli adulti con la domanda sopracitata, quasi a voler rompere un silenzio a tutti i costi.
Le donne da questo punto di vista sono estremamente più complesse, anche se la domanda posta rimane uguale. Anche se la risposta stessa ("niente") resta uguale. Questo perché l'esperienza e per esperienza intendo quel libro sconfinato comprensivo di tutti i miei errori con le donne, dall'A di "Amore, lasciami vedere in pace il granpremio" fino alla Z di "Zitta, non mi interessa" mi insegna che la donne sono mediamente esseri più intelligenti di noi maschietti. Ebbene sì, l'ho detto. Ma penso che, maschilismo a parte, sia oggettivo. La loro parte emozionale è sempre attiva, questo le porta a ragionare su tutto quello che accade, che vedono e sentono.
Non capita mai di vedere una donna in quella meravigliosa espressione che mi contraddistingueva durante gli anni universitari in sala studio denominata "faccia della mucca che guarda le auto passare in autostrada", tipica di chi non sta pensando a nulla. Una donna al massimo si fa i fatti suoi, ma ciò non toglie che stia pensando a qualcosa in quel momento. Nel momento in cui una donna dice che non sta pensando a niente, e magari incrocia anche le braccia, io comincio a tremare. Sarà forse che mi sta chiedendo di fare qualcosa in maniera implicita? E che cosa dovrei quindi fare? Dovrei già sapere che cosa fare? Perché in questo momento non mi viene proprio in mente nulla? Ussignur, mi sono perso. 
Noi uomini invece siamo più semplici, può capitare che non pensiamo effettivamente a niente. Guardare un muro, fissare un banco, esplorarsi le cavità nasali ci rendono estremamente banali e anche un filo disgustosi, ma in fondo più semplici.
Credetemi quindi che se sono mancato in questi due giorni non è per cattiveria, ma è perchè mi ero perso. Stando perfettamente fermo.


2 commenti:

  1. da morire! Ma dove le vai a prendere le foto?!

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    1. Come si sarà capito dall'intero blog, ho un sacco di tempo libero che deliberatamente decido di buttare. Il che mi permette di trovare su internet perle come il gatto che guarda il muro. MI piaceva l'idea della reazione, quel momento in cui non stai pensando a nulla e vieni richiamato, del tipo "Sì, scusa, stavi dicendo?" :D

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