L'altro giorno ho scoperto che è un mio compagno di classe, di quelli delle elementari di cui ti ricordi malapena il nome e la faccia, solamente per la foto in cui sei venuto con gli occhi chiusi mentre tutti gli altri sorridono, è diventato un blogger di successo. E non parlo di successo provinciale, o del condominio, come posso essere io, bensì proprio successo a livello nazionale e internazionale. Sembra che sia diventato un'autorità in termini di vestiario maschile, a tal punto da ricevere un vero e proprio stipendio, quindi poter vivere di quello.
Ci pensavo stamattina, mentre uscendo di casa ho incrociato il solito mercatino dell'ortofrutta. Non ci sono mai andato a questo mercatino, anche perché ho la brutta abitudine di non comprare frutta e verdura fresca a dir la verità ne compro poca in generale. Tutte le volte, il martedì mattina, ci passo davanti e penso sempre la stessa cosa. Che, dato che c'è il mercatino, non è più lunedì e la settimana sta andando avanti. Mi mette sempre un po' di forza in corpo tutto questo, perché significa che sto andando avanti. Considerando il mio poco spirito di autoconservazione, come direbbe qualcuno, è da considerarsi un grande successo. Vedendo quello che era successo con il mio compagno delle elementari, stamattina mi è venuta un po' di amarezza. Non certo invidia, ho visto come porta i pantaloni lui con risvoltino e sinceramente non capisco perché adesso vadano di moda i pantaloni corti, non corti al ginocchio ma corti 10 centimetri sopra la caviglia, però mi sono fatto delle domande su cosa stia combinando io. Non sto dicendo che vorrei avere una vita come quella di Batman anche se qui va detto che nessuno ha mai visto me e Batman nella stessa stanza nello stesso momento, che è tutto un dire, ma oggettivamente le luci della ribalta sono attraenti per chiunque. Basti pensare a cosa è stato per Ulisse affrontare le sirene.
Quello che mi fa apprezzare questo periodo, in cui sinceramente dal punto di vista professionale e di crescita non sta succedendo molto a livello di disclaimer devo dire che da altri punti invece sto andando avanti, è che comunque per apprezzare un bel quadro ci deve anche essere un muro bianco attorno. Non può esistere la bellezza superiore se circondata da bellezza stessa, la bellezza deve essere circondata da normalità per poter risaltare. Per dirlo in un modo estremamente sessista, è l'amica brutta che tutte le ragazze belle si portano dietro. Il periodo in cui non succede molto di nuovo, quei cinque anni che avete passato a lavorare per la stessa azienda, alla stessa scrivania, quei cinque anni passati a scuola, non sono altro che i mattoncini nel muro che poi verranno dipinti di bianco per appenderci sopra il quadro meraviglioso che vi rappresenterà nella vostra vita. E probabilmente un giorno mi ricorderò del mercatino dell'ortofrutta il martedì mattina quando uscivo dalla mia vecchia casa, e di come mi faceva intuire il tempo che passava. Come la crepa nel muro del mio bagno, che a me sembra sempre uguale quando sono seduto lì, eppure diventa ogni mese più grande. Anche qui a livello di liberatoria, nel caso mi doveste trovare trovare svenuto nel mio bagno colpito da un mattone alla testa crollato dal soffitto, siete pregati di tirarmi su i pantaloni e dire che mi stavo lavando i denti.
Quello che oggi sembra inutile, domani sarà aver lavorato per qualcosa di migliore. Proprio come mangiare le arance che ho comprato tornando a casa al mercato. Almeno non mi verrà il raffreddore.
martedì 26 maggio 2015
Il mercato del martedì
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento