Premetto che non sono molto pratico dell'argomento. Avevo un amico che iniziava quasi ogni discorso in questa maniera, denotando più ignoranza di quella che si potrebbe capire dal semplice discorso. Mi definisco un ignorante in materia, ma forse ignorante può essere riduttivo, forse è più adatto dire gnucco, ovvero l'unione di una perseveranza cieca e furibonda con una pressoché totale mancanza di conoscenza sull'argomento. Una persona quindi che, pur dovendo stare zitta, ben oltre il limite dell'evidenza, continua a sostenere le proprie tesi. Ok, forse così ignorante è esagerato.
Dico tutto questo perché oggi voglio parlare di libri. Non sono, e non sono mai stato, un grande lettore. Da certi errori grammaticali evidenti su questo blog si potrà capire, perché anche solo vedendo l'altrui esempio si migliora. La costruzione verbale, la capacità di non ripetere la stessa parola in una frase, l'utilizzo forbito della punteggiatura, come se le virgole e i punti fossero esse stesse parole. No, non so fare niente di tutto ciò. Forse è perché non sono mai stato bravo a leggere, e non intendo che non leggo libri di una certa caratura ma proprio leggere leggere. Mi si accavallano le parole, allora cerco di indovinare la parola da alcune lettere che sto leggendo, tanto è vero che non sono assolutamente capace di leggere una pagina della Bibbia dove ci sono più di 2 nomi che non siano quelli famosi. Se non riesco a capire un parola tendo ad inventare, sono più un tipo da improvvisazione. Questo, miscelato al poco tempo dedicato in gioventù a coltivare la sana passione della lettura, mi hanno sempre più allontanato da questo mondo, anche se lentamente mi sono avvicinato alla dimensione ad essa complementare, ovvero la scrittura.
Questo è sbagliato. Ora, non voglio certo fare la pubblicità progresso in cui dico che è ora di dire "basta!" per stimolare la gente a leggere, solo voglio fare una ammissione di colpa. La maggior parte dei libri che ho letto sono quelli che mi sono stati imposti a scuola, che ho detestato. Gli altri, che ho letto spontaneamente, sono o eccezionalmente stupidi si spiegano tante cose oppure sono stati abbandonati a metà. Sì, perché seguendo il ragionamento del saggio che ho fatto mio, non si deve giudicare un libro dalla copertina. Si deve giudicare dal numero di pagine, e questo ne ha troppe. Non mi sono mai imbarcato in avventure più lunghe di 400 pagine, forse solo American Sniper, ma ammazzava della gente e c'erano un sacco di foto. E qui forse è il mio errore. Ho letto cose sbagliate.
Mi è capitato di rileggere, per pura curiosità, alcuni dei libri che mi erano stati imposti, per vedere anni dopo che effetto mi facessero. Ne sono rimasto affascinato. Non solo mi sono piaciuti, ma ho anche capito come mai fossero stati scelti come libri di testo. Il buio oltre la siepe, Il giovane Holden, Il ritratto di Dorian Gray. Altro che 50 sfumature di grigio e tutto il plotone di donne che guardano Sex & the City che si porta dietro. Altro che Ken Follett con i suoi romanzi tanto avvincenti quanto facili da dimenticare.
Un libro significa qualcosa per chi lo legge se ti lascia qualcosa. Se hai modo di capire che cosa succede, non solo fingere di essere il protagonista. Un libro può essere dimenticato, come può essere dimenticata una storia, ma non lo sarà se diventa un'esperienza. Prendiamo ad esempio la Storia con la S maiuscola: gli eventi che vengono ricordati sono quelli che ne hanno cambiato il corso, non i semplici aneddoti. Un libro può essere eterno, se lascia un insegnamento che vale per sempre.
Ho deciso di impegnarmi di più nella lettura, e consiglio di farlo a tutti con questo metodo che ho sentito ieri: dedicare lo stesso tempo alla lettura di quello che dedicate ad un altro passatempo sporadico, magari qualcosa che non fate neanche tutti i giorni. Per me è la Playstation: una volta ogni 2/3 giorni, per massimo un'oretta. Così non si toglie tempo a qualcosa che si vuole fare, dovendo rinunciarvi, ma si dedica comunque tempo a qualcosa di utile.
E poi in questo periodo in cui si tengono spesso le finestre aperte , un libro può fare comodo sul tavolo. Anche solo per tenere fermi i fogli quando c'è corrente.
mercoledì 13 maggio 2015
Le pagine della nostra vita
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