sabato 13 giugno 2015

Il mondo visto dall'alto

In questo momento sto sorvolando la Polonia, per entrare all'interno dei sacri confini. Della Germania, ovviamente. Purtroppo non sono riuscito a trovare un volo di ritorno che fosse diretto, quindi sono costretto a fare uno scalo si spera breve nella città di Francoforte. Intanto mi godo questo viaggio in aereo, che secondo me è sempre piacevole. Sarà che il rumore dei motori a me concilia il sonno, sarà che il paesaggio sopra le nuvole è insolito, oppure solo il fatto che mi hanno appena portato da mangiare, ma mi è sempre piaciuto viaggiare con quello che mia nonna chiama "l'apparecchio". Sì, nonna ci vado con l'apparecchio all'estero.
Il paesaggio dall'alto è meraviglioso, come chiunque sia stato quassù può constatare, ma non voglio parlare di questo. Non parlerò delle nuvole, e di come possano essere una metafora che anche quando sotto piove, sopra ci sia sempre il sole penso siano state fatte numerose canzoni e poesie a riguardo. A me piace guardare il paesaggio da sotto le nuvole, perché da terra sono io, che normalmente, guardo gli aerei. E mi chiedo dove vadano, cosa vedano e soprattutto se mi vedano, così piccolo sulla terra. Perché mi vedono. Ma non per la mia imponente mole, bensì proprio come un aereo non è poi così grande, ma in cielo si vede, in egual maniera sono visibile io. Non è che gli aerei volano nella stratosfera, la terra non sembra nemmeno curva da quest'altezza, per cui forse mi vedono, come io vedo in questo momento le macchine e le case sottostanti. Certo, in cielo c'è meno roba da guardare che sulla terra, ma il discorso di proporzioni ci può stare. Esisto, anche per chi mi guarda dall'alto verso il basso.
Ora passiamo alla parte divertente: le mie ultime volontà. No, non sto progettando di dirottare l'aereo per farlo cascare contro un campo di cipolle in Polonia, che è la costruzione più importante del paese, a quanto vedo dalla loro cucina tipica, ma tutti quei messaggi che voglio lasciare nel caso l'aereo cascasse. Per favore, dite alla famiglia dell'hostess che la coca la volevo senza ghiaccio, ma anche a quella del passeggero asiatico affianco a me che se non la smetterà di guardarmi brutto perché gioco al giochino del papero (storia lunga) gli darò una battuta. Desidero che tutti i miei averi vengano bruciati con me in una pira funeraria, va bene anche il laghetto della buca 18 di Tolcinasco. Una palla da golf infuocata sarebbe il massimo per accendere il tutto. Dite a mia madre che una volta ho scoreggiato, ma ho detto che non ero stato io. Invece ero stato io.
Ricordatemi così.

P.s. se questo post vedrà mail la luce significa che sto comprando della cioccolata nel duty free di Francoforte, collegato alla WiFi. Altrimenti sono morto. O non mi sono riuscito a collegare.

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