Chi cammina guardando per terra non vede mai il cielo.
Oggi voglio cominciare con questa citazione, in questa piovosa domenica di Febbraio, una delle ultime. Non avevo nessuna voglia di stare malinconico alla finestra, magari suonando qualche canzone triste con l'ukulele. A dir la verità questo è molto difficile, in quanto qualsiasi canzone sembra allegra con l'ukulele, è anche per questo che ho scelto di suonare questo strumento. Per cui, essendo un giovane dandy annoiato, ma con la pancia vuota, ho deciso di andare a fare la spesa. Da grande artista tormentato, dove trovare un briciolo di ispirazione eccezionale se non nella trivialità della vita di tutti i giorni? Ok, mi sa che mi sto allargando un po' troppo e dovrei fare una bella doccia di umiltà. Oltre che una doccia vera. Insomma, ho raccolto le mie buste della spesa, perchè va bene tutto ma bisogna risparmiare sulle sporte, e sono andato sotto la pioggia, a fare la spesa. Ma qui qualcosa ha attirato la mia attenzione.
Mentre camminavo sul marciapiede, ho notato qualcosa di strano. Ero tutto assorto nei miei pensieri, niente di trascendentale, cosa comprare una volta dentro, quando ho visto delle linee per terra, delle linee bianche disposte in maniera casuale. Non ho dato molto peso alla cosa, in fondo si vedono spesso dei disegni sui marciapiedi e sui muri di questa città, e molto spesso non hanno nemmeno un senso. Eppure questi continuavano per decine di metri, ma non con disegni ordinati, sempre casuali. Finché non mi sono accorto della ragione che c'era in quelle linee. Ogni linea collegava una macchia, ogni chewing gum alla successiva, creando una sorta di costellazione con tutte le imperfezioni nel grigio dell'asfalto. Un ordine cera, non era più un semplice marciapiede, ma la gente poteva cominciare a vedere, grazie a quelle linee, delle forme e dei disegni, esattamente come è stato fatto con il cielo e le costellazioni vere e proprie. Chiunque abbia avuto questa bella idea, ha deciso solamente di riproporre qualcosa di già fatto in passato, cercando di dare un senso, un'ordine a ciò che appare come caotico e casuale. Che per carità, non fraintendetemi, lo è, ma ho sempre avuto ammirazione e curiosità per la capacità della mente umana di associare un significato a ciò che non riesce a spiegare. Vivere in un mondo intellegibile, ci permette di pensare che possiamo esserne padroni, e vivere quindi meglio. Così, mi sono fermato a guardare quei disegni, quelle costellazioni da marciapiede che decoravano tutto il camminamento e ho cercato di vederci qualcosa pure io. Purtroppo però, la mia mente bacata non mi permette di vedere oltre, e ricondurre delle linee a un disegno più complesso, facendomi immaginare paperelle, orse maggiori o sagittari. In ogni caso è stato un po' come guardare il cielo la notte.
Non riuscivo a vederci più di quello che vedevo, ma mi è piaciuto molto.
Nine Black Alps - Pocket Full of Stars
Nessun commento:
Posta un commento