Comincio a pensare che i guai abbiano la capacità di trovarmi sempre.
Ieri è stata una giornata strana. Un classico giovedì, vissuto come quando da lontano si guarda il traguardo che sarebbe il weekend, ma almeno si vede già. Così, essendo una bella giornata e non avendo voglia di fare molto altro, una volta arrivato a casa, mi son messo la mia bella tuta e sono andato allo skatepark. "E' un po che non ci vado, mi divertirò di sicuro" chi conosce l'ambiente sa bene quanto questa frase sia un'aberrazione clamorosa, essendo lo skate uno sport in cui si fa male spesso anche chi è allenato, figuriamoci chi non lo è. Insomma, imbracciata la mia tavola, cuffie nelle orecchie e vento nei capelli, mi sono diretto al paradiso del cemento, l'ameno luogo ove sin da lontano si ode frangere ferro contro ferro, pianto e stridore di denti. Il suddetto skatepark.
Ritagliato il mio angolino dove provare, mi sono messo per un po' a cercare di fare una cosa (uscire saltando dal pipe, il muro ricurvo), senza però avere successo. Ad un certo punto, vuoi la stanchezza, vuoi la frustrazione, ho provato a farlo un po' più estremo, e vi aspettavate diversamente? sono caduto. Una di quelle cadute da farsi male veramente, perché sono caduto in avanti sbattendo la spalla e un po' la faccia sul cemento. Molti saranno felici di questo. Fortunatamente non è stata una botta troppo forte, e ora la spalla è un po' scorticata e soprattutto è l'altra rispetto a quella dello snowboard di due settimane fa, quindi abbiamo pareggiato il segno. Un ragazzo per modo di dire ragazzo, ha 41 anni mi ha visto e mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto, l'ho ringraziato e ci siamo messi a parlare. Mi ha dato un paio di consigli e alla fine, riprovando, dopo qualche tentativo, sono riuscito a fare quello che volevo.
Quello che mi ha stupito, ad eccezione della mia incredibile stupidità e della capacità di trovare guai ovunque vada, è stato che con un paio di consigli ben piazzati, non solo sono riuscito a fare quello che volevo, ma ho fatto anche molta meno fatica. Questo mi ha fatto pensare. Cosa era cambiato in me in quei pochi minuti? La paura di sbagliare e farsi male non se n'era andata, anzi, forse era pure aumentata, ma qualcosa era cambiato. L'equilibrio.
Ho pensato che l'equilibrio era tutto in quel momento, che per fare quel determinato movimento, doveva essere più naturale, più armonico, meno forzato. Questo mi ha fatto pensare a tutti i casi della vita in cui ho visto gente che faceva di più di me mostrando meno fatica, grazie ad un equilibrio migliore. Non sto parlando della mera capacità di locazione in postura regolarmente eretta, ma parlo della capacità di dispensare la giusta misura per la giusta applicazione. Essendo meglio bilanciato, sono riuscito ad uscire con lo skate dal pipe, ma solo perché la mia mente ha rivolto la giusta attenzione ai segnali che i nervi delle mie gambe le stavano mandando. Nello stesso modo penso si debba operare nella nostra vita, cerando il giusto equilibrio: capire cosa è importante e cosa non lo è, capire per cosa spendere un minuto in più, e su cosa tagliare corto. Un buon bilanciamento permette quindi di discernere le cose importanti dalle distrazioni, e in questo l'esperienza è fondamentale. Nel mio caso, beh, penso che sia ovvio che sulla soglia dei 30 anni mi possa cominciare a sentire troppo vecchio per queste cose, e magari dovrei dedicare la mia attenzione ad altro. Non posso più fare tutto quello che vorrei, perché ci sono cose che cominciano ad avere al priorità. E a un certo punto il mio personale equilibrio mi farà stare fuori dallo skatepark e lontano dai guai.
Ma non ancora.
Youth Group - Forever Young
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