martedì 3 novembre 2015

Fai la cosa giusta

Quella di ieri è stata un giornata abbastanza convulsa.
Il giorno prima sono successe molte cose, alcune di cui ho molte voglia di parlare, come ad esempio aver realizzato il sogno della mia vita di riuscire a vendere delle rose. Sì, esattamente, sto parlando della pratica, normalmente praticata in outsourcing dai cingalesi, di andare nei luoghi di pubblico incontro a vendere delle rose agli astanti. E ci sono riuscito. Ma questo solamente perchè sono riuscito a vendere il sogno di possederla, il momento in cui la si ha, quella rosa. Non ho venduto un fiore, ho venduto un ricordo, e i ricordi non hanno prezzo. Per questo mi sono fatto pagare bene.
Ho anche lasciato 2 euro di provvigione al mio amico Ranjid che gentilmente mi ha mandato in giro a vendere le sue rose. Davvero un uomo del popolo.
Altre cose invece sono successe e non ho molta voglia di dirle, nè credo sia il caso di parlarne. Non sarebbe nemmeno corretto nei confronti delle persone coinvolte, trascinarle in questo vortice nero, per cui parlerò delle conclusioni a cui sono arrivato.
Oggi voglio parlare delle scelte, e del modo in cui possono renderci fedeli a noi stessi. Esistono situazioni, in cui ci si trova a dover affrontare la vita nella maniera più dura. Parlo dei momenti in cui bisogna fare la cosa giusta. In altri termini, scegliere
Ma che cosa significa veramente fare la cosa giusta? Significa semplicemente cercare l'opzione migliore, o il migliore compromesso? Perché ci sono dei casi, in cui l'opzione migliore non è una strada percorribile, e finisce, pur sembrando all'inizio dritta, contro un muro, senza lasciare via di scampo. Allora bisogna scegliere la strada più in salita di tutti, quella che comporta sofferenze, ma di cui si è sicuri dove arriva. Un po' come vedere in vetta l'arrivo, senza sapere cosa ci sarà durante il percorso. Avere la consapevolezza delle proprie scelte è fondamentale per poter essere risoluti nel perseguimento dei propri obiettivi. E non importa quanti errori si commetteranno, durante il percorso, quanto si potrà stare male, o cosa penseranno addirittura le altre persone di noi. Perché non è qualcosa che possiamo controllare. Non conta fare la figura del cattivo, e talvolta recitare questa aprte se poi in cuor tuo sai di essere buono, di volere quello che vogliono tutti gli altri.
Abbiamo solo scelto la strada che porta in alto, non quella che ci faceva mantenere lo stesso livello, una strada piena di difficoltà di cui però conosciamo il risultato. E lo potremmo fare per il bene nostro, per il bene degli altri, o per tutti e due, ma sapere di aver scelto la strada giusta è fondamentale. Prendere decisioni, nella vita come in qualsiasi altra cosa, ci permette di essere parte attiva di ciò che facciamo. Di non rimanere bloccati dove siamo, di muoverci. Perchè le cose belle succedono alle persone buone.
Voglio chiudere questo pensiero raccontare una storia, ormai resa celebre da un film western, "il mio nome è nessuno"

Allora, questo uccellino non sapeva ancora volare; durante l'inverno, in una notte fredda, ruzzola giù dal nido e finisce sul sentiero. Comincia a gridare "piio piio piio" come un matto e sta per morire di freddo, ma fortuna per lui ecco che arriva una vacca; lo vede e pensa di scaldarlo, e così alza la coda e... splash!, una margherita bella e fumante, grossa così.
L'uccellino al caldo è tutto contento, tira fuori il capino e ricomincia "pi-piio pi-piio" più forte di prima. Ma un vecchio coyote lo sente e arriva di corsa, allunga una zampa e lo tira fuori dalla cacca, lo pulisce ben benino, e poi... gnam! Se lo ingoia in un solo boccone.
Il nonno diceva che la morale c'è, ma che bisogna trovarsela da soli.

Perchè, come dice Jack Beauregard alla fine del film, non sempre chi ti mette nella merda lo fa per farti del male, come non sempre chi ti tira fuori dalla merda lo fa per farti del bene.




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