mercoledì 9 dicembre 2015

Una connessione impegnativa

Sembrava impossibile, ma ce l'ho fatta.

Stamattina mi ritrovo a casa perché sta per arrivare il tecnico che, finalmente, mi dovrebbe installare la rete ADSL in casa. Il che è una grande vittoria per tutto il team io, il mio ego e le altre varie personalità che abitano la casa, in quanto finalmente potrò fare tutto quello che prima mi era proibito, quale installare aggiornamenti nei vari dispositivi di casa e anche tutte quelle cose che facevo esattamente allo stesso modo con la rete mobile fino ad ora. Detto così non sembra un gran affare. Mi fa abbastanza senso questa cosa, perché sottoscrivere un contratto internet fisso è prendersi un impegno, e per questo avevo evitato, fino ad ora, di farlo. Scegliere di legarsi a una compagnia telefonica per 24 mesi, nel mio caso, significa essere più o meno sicuri di rimanere in questa casa per i prossimi due anni. Capirete che per me, che il mio continuum-spazio temporale si ferma a sabato prossimo, non dico l'anno prossimo, possa essere un grosso impegno. Ma è uno di quei rischi che vanno corsi, come dicevo nel post di lunedì. Non ho una prospettiva a lungo termine, ma se non si comincia da qualche parte, non si inizia mai.
In questo ultimi giorni di attesa ho avuto modo di pensare a lungo al concetto di impegnarsi in qualcosa di così longevo, essendo stato un weekend lungo e meditativo. Ho infatti passato buona parte di questo ponte ragionando, nella pace dei sensi, sulla mia vita. E per meditativo intendo dire che ho dormito come una pietra in fondo al mare, a spanne direi negli ultimi 3 giorni la bellezza di 40 ore. Ma dicevamo, la disponibilità ad impegnarsi.
Impegnarsi in qualcosa di grande è importante, perché ci permette di fare qualcosa di grande, ci permette di raggiungere risultati che stupirebbero noi stessi, e quindi a volte vale la pena di correre un rischio. In fondo è questo che fanno gli imprenditori, che sono coloro che mettono a rischio il loro stesso capitale a fronte di un risultato altrimenti irraggiungibile. Non è chi prende la strada più facile, che permette di arrivare prima in alto, anche se quest'ultima espressione è vera. Anzi, l'imprenditore è colui che prende le scale al posto della scala mobile, confidando che le proprie gambe gli permettano di arrivare in cima prima di quelli che stanno immobili a non fare fatica sul sistema automatico. Nessuno vi dirà mai, vantandosi, che è riuscito a salire fino in cima di un palazzo facendo usando solo le scale mobili o gli ascensori, così sono buoni tutti.
Il mio impegno di quest'anno è stato quello di aprire un blog. Sapevo che sarebbe stata dura, perché ci sono stati un sacco di giorni in cui non sapevo cosa scrivere o avrei fatto meglio a non scrivere, ma è stato bello. Questo è il mio post numero 100, e fa un sacco di piacere arrivare a un numero così considerevole, sapendo che è aperto malapena da Marzo 2015. Significa che avevo un sacco di cose da dire, oltre che, se le visite continuano ad aumentare, che la gente apprezza quello che faccio. Sarebbe stato molto più facile non fare niente, e starmene sul divano con quell'aria meditativa che contraddistingue le mucche quando dormono, eppure mi sono impegnato, e ora posso godere dei risultati del mio lavoro. E anche se non ho portato in salvo l'antico vaso con un aereo e 3 amici ubriachi di Amaro Montenegro, posso dirlo.
Sembrava impossibile, ma ce l'ho fatta.

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