lunedì 28 dicembre 2015

E alla fine uscimmo a riveder le stelle

In questo momento mi trovo tra le nuvole.

Sì, non è un modo di dire, si tratta del posto dove sono realmente. Ma non sono su un aereo, né tanto meno in una fumeria d'oppio della Londra ottocentesca nonostante i miei baffi mi avrebbero garantito un accesso sicuro, ma sono in cima a una montagna. Ho trovato una bellissima sistemazione per qualche giorno, per ammazzare la noia tra le feste, uccidendo il tempo con un po' di aria buona, passeggiate e sci. Stranamente, come in tutti i miei racconti, pare che il tempo, che cerco di uccidere, provi a fare altrettanto con me, ponendo sul mio cammino, non sventure o terreni accidentati, ma quelle che molto spesso chiamo idee brillanti. Tipo quella che ho avuto oggi di non seguire il sentiero per il ritorno alla base dopo un'escursione, ma di procedere in linea retta fino al rifugio. Per mia fortuna mi ero portato dietro un coltello con cui sono riuscito a farmi largo nei passaggi più stretti del bosco, ma sono vivo, e questo è quello che conta. Approfitto per ringraziare Bear Grylls per avermi sostenuto con le sue trasmissioni, facendomi credere di essere un esperto di sopravvivenza. Se sono vivo devo esserlo per davvero.
Ma non voglio parlare di come sono scampato a morte certa e dolorosa, non anche stavolta, dato che è stato tutto registrato con la GoPro, voglio parlare di tecnologia. Sì, perché se penso alle mie giornate a casa, quando non c'è niente da fare, è un continuo rimbalzare di TV, computer, cellulare, streaming e ricomincia il giro. Ah, ogni tanto ci caccio dentro anche il blog, oppure un libro da leggere, ma sempre sul telefono. Insomma, sono sempre davanti ad uno schermo e la cosa non è giusta. Capirete quindi il mio disagio iniziale, quando qui, dove non prende bene e la batteria va risparmiata nel caso ci si perdesse nel bosco, mi sono trovato in una situazione non dissimile dagli anni 80. Elettronica ma non smartphone, quindi. Volete sapere come ho vinto la noia? Dormendo. Sono arrivato in cima alla montagna (Punta Regina, 2380 mt, 1100 di dislivello il 1 ora e mezza, scusate se è poco per uno fuori allenamento) e ho schiacciato una pennica in mezzo alla natura, e ho ricaricato le batterie. Ho scritto un po' e sono tornato giù, sopravvissuto, doccia e altra pennica. Ho provato a scrivere qualcosa sul blog ma proprio non mi veniva nulla. Ora sto aspettando che apra la cucina per andare a mangiare, il proprietario del BnB mi ha invitato con lui. Devo avergli fatto pena. Ma non volevo che questo pensiero andasse perduto. Che la giornata di oggi, vissuta come migliaia di altre giornate di miliardi di altre persone a cui non sono più abituato, andasse dimenticata.
C'è molto da fare se si alza lo sguardo dallo schermo. Io, dato che ce l'ho già in alto, stasera guarderò le stelle.
Che da qui si vedono per davvero.

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