Donne, non puoi vivere con o senza di loro.
Oggi è la festa delle donne. Così, giusto per fare gli auguri a tutte le donne che leggono questi post. Penso che sia bello, come spiegavo oggi, poter dedicare una giornata alle donne: non per ricordarci che la violenza su di esse, come su chiunque altro, sia sbagliata, come molti pensano, quanto più per fornire una scusa. È bello pensare che in questa giornata si faccia un pensiero carino, un regalo, un rametto di mimosa anche trovato per terra ad una donna, fornendo così un pretesto per fare qualcosa di speciale, una spintarella ad essere più gentili nei confronti delle donne. Ah, le donne.
Si potrebbe scrivere un libro che comincia con questa frase, anche se sono convinto che ci sia già stato qualcuno che lo abbia già fatto. Per festeggiare questa ricorrenza odierna, e perché io sono un personaggio estremamente lungimirante e autolesionista, ieri sera mi sono messo a guardare un film che non poteva avere un titolo più appropriato. "The Women", che per chi non è avvezzo a termini anglosassoni, indica proprio l'intero genere femminile. Il concept del film è anche abbastanza interessante, ovvero mostrare la vita, le esperienze e le reazioni di tanti tipi diversi di donne nel mondo, senza però mai inquadrare un solo uomo per tutto il film. Queste donne parlano, interagiscono, vivono con degli uomini, ma si sentono al sicuro e sentono la libertà di espressione solamente quando si ritrovano tra amiche. Il loro mondo è qualcosa di incondivisibile, di difficile per un uomo da capire, questo spiega anche la mia espressione da lobotomizzato mentre guardavo il film, cercando di capire la logica che ci fosse dietro, nonostante nel mentre stessi stirando coi capelli legati. Diversi tipi di donne, accomunate da diverse reazioni ad eventi simili (tradimenti, licenziamenti, etc.) riescono a sopravvivere nella giungla urbana solo facendo gruppo, rimanendo un branco unito che lotta per la propria sopravvivenza. Questo è assolutamente encomiabile, e trovo che sia un bel messaggio da passare: la sussistenza del gruppo è di primaria importanza per una buona vita del singolo, un po' come le leonesse che cacciano in branco. Ho trovato molto bello anche il modo in cui si chiude il film, perché la scena finale è il parto di una delle protagoniste, dove viene dato alla luce un bimbo maschio. Questo rappresenta la capacità generativa, il ruolo fondamentale nella creazione della famiglia della donna, senza la quale tutto il sistema crolerebbe. In tutto questo gli uomini ci sono e non ci sono, rappresentano l'intelaiatura della società femminile, come i tondini di ferro annegati nel cemento armato dei piloni di un palazzo, la società. Non sono visibili, e nemmeno indispensabili, in alcuni casi, ma rendono più completa e stabile la struttura.
Per cui grazie, donne e mamme di tutto il mondo, per il vostro essere e il mondo che questa presenza crea.
P.s. il film è una puzzonata, non guardatelo.
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