martedì 22 settembre 2015

Questioni di dialettica

Perché quando diciamo qualcosa, specialmente con le donne, finiamo sempre per essere fraintesi?

Da un po' di tempo, ho fatto del parlare il mio lavoro. Non riguarda solamente quello che viene scritto su questo blog, ma il mio vero e proprio lavoro. Certo, la maggior parte di voi potrà obiettare che non mi spacco la schiena durante il giorno, in realtà è un lavoro abbastanza complicato. Non si tratta di convincere le persone a fare ciò che tu vuoi, come io stesso pensavo all'inizio, bensì farle arrivare ad un consapevole convincimento. Mi riferisco al fatto che devo fare in modo che la gente arrivi al mio stesso punto di vista, ma tramite le loro motivazioni. Questo non comporta raggirare le persone, bensì interpretare come pensano, e fare in modo che tramite le loro deduzioni arrivino al medesimo risultato. Il grosso vantaggio o svantaggio di questa pratica, che viene ovviamente affinata nel tempo, è che è applicabile anche nella vita di tutti i giorni. Ovviamente, dopo le prime volte che si raggiungerà il risultato sperato, si finisce per pensare di riuscire a convincere chiunque di qualsiasi cosa. Ma questa è una convinzione che dura ben poco, scontrandosi molto spesso con l'incompatibilità di pensiero di alcune persone.
Quello che però mi ha sempre colpito, è il discorso riguardante come una stessa frase può essere posta e recepita in diversi modi. Da quando ho cominciato a fare più attenzione alle singole parole che uso, è come se avessi buttato via il dizionario dei sinonimi e dei contrari. Se uso un termine è perché quella determinata parola ha un determinato impatto, piuttosto che un'altra che significa la medesima cosa. Perché la verità è che sinonimo significa nome simile, derivando dal latino simil nomen, non quindi uguale. L'autore richiede un piccolo applauso, avendo sempre preso 3 in latino per tutto il liceo. Ma pur cercando una certa quale scientificità nelle parole che vengono usate, spesso è sempre associata a una determinata interpretazione. A chiunque abbia parlato con una donna, non per essere sessista, sarà capitato che dei significati possibili di una determinata espressione, essa capisca semplicemente esclusivamente quello peggiore, che ci mette più in difficoltà. Questo non perché le donne siano esseri malvagi, che tendono a capire solo quello che vogliono, bensì perché sono più attente a queste determinate sottigliezze, alle spaziature che si nascondono dietro ogni singola parola di ogni frase. Si può provare quindi a cercare di spiegare le cose in maniera semplice, evitando i doppi significati che possono essere inseriti all'interno della frase, ma questo non impedirà un eventuale ascoltatore di effettuare una interpretazione soggettiva. Rimane quindi sempre la possibilità di essere fraintesi, in quello che si dice. Un po' come fare degli esempi con come soggetto degli animali (furbo come una volpe, fedele come un cane, col maiale non me ne vengono), magari vengono citati per descrivere buone qualità di una persona, ma si tiene conto solamente di un aspetto, quello positivo, che alla pretesa di fare ignorare gli altri aspetti negativi.
In realtà un modo per evitare tutto questo ci sarebbe, ma non è possibile nella vita reale non prendere mai una posizione determinata e decisa su tutto. È giusto, oltre che corretto, nei confronti di chi ci sta vicino, esprimere il nostro parere. Ma certe volte, dobbiamo pensare bene alle conseguenze di quello che stiamo per dire. Cioè non fare come me.
Pensarci prima di aprire la bocca.

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