mercoledì 20 gennaio 2016

Storia del semaforo giallo scuro

L'altro giorno mi è arrivata una multa.

Non è un bel periodo, questo di gennaio. Ci sono un sacco di scadenze da rinnovare, bollette che arrivano, insomma, un sacco di spese. Mettiamoci in conto anche che non è che a fine anno si sia guadagnato più di quanto si fa di solito, viene subito da pensare di cercare di essere più parsiomoniosi. Allora si pensa che magari, anziché uscire 3 sere a settimana lo so che sono un po' tante, si può uscire solo 2, o una sola, oppure che la spesa deve essere più controllata, cercando di non fare andare a male nulla. Il che è contemporaneamente facile, dato che sono sempre fuori, e difficile, dato che in casa mia regna sovrana la temperatura polare di 15 gradi sì, dentro casa, quindi vanno a male solo le cose che stanno nel frigo, quelle fuori no. Inteso, da dichiarazione precedente, che sul riscaldamento non riusciamo a fare di più, anche se la mattina esco dal letto e vado in mutande in bagno come tutti, seppur con 10 gradi in meno, sono poche le cose su cui si può stare attenti per risparmiare ulteriormente. Perché, facendo una rapida cernita, non è che il 90% delle nostre spese siano impreviste, anzi: sono quasi tutte spese programmate, o prevedibili, di cui però ci dimentichiamo nel momento in cui vediamo la busta paga.
Il problema è quando si propongono spese accessorie non preventivate, quali una multa per il peggior selfie della storia: quello che mi ritrae la nuca mentre attraverso un incrocio con il semaforo rosso. Pazienza, cercherò di essere più prudente d'ora in avanti. L'importante è non lasciare abbattersi da cose come queste, perché lamentarsi non servirebbe a nulla. Non siate stupiti quindi se vi dico che anche oggi il buon umore mi accompagna, a tal punto che mi ritrovo spesso a cantare in macchina. Non che la cosa sia straordinaria, ma dietro c'è tutta una performance, soprattutto quando devo cantare Ariana Grande che, per chi non la conoscesse, a discapito del nome è un mezzo soldo di cacio di donna che è alta la metà di me e peserà un terzo. Strano che poi la gente mi guarda brutto al semaforo. Detto questo, nei prossimi giorni dovrò passare da un commissariato di polizia a fare la mia donazione al Corpo dell'Arma per quest'anno spero, per ringraziarli del lavoro fatto per noi per rendere contemporaneamente le strade più sicure e eccezionalmente meno scorrevoli. Specie quando si immettono in carreggiata creando il panico in quelli che devono superarli.
Insomma, la morale che deve passare da tutto questo è che nella difficoltà, con l'atteggiamento giusto, una soluzione si trova sempre, a patto di essere disponibili e propositivi. Se ci sono dei conti da pagare, è inevitabile farlo, ma non si può rimpiangere come evitare di farlo, bisogna invece ragionare come andare avanti dal momento presente in poi.
Basta cercare di essere parte della soluzione, e non del problema. E che il buonumore ci accompagni.

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