venerdì 29 gennaio 2016

Canta che ti passa

È un po' che non scrivo.

Di questo penso che se ne siano accorti tutti, non è certo una novità andare sul blog e non trovare nessun genere di aggiornamento. Questo principalmente è dovuto un vuoto creativo che sto attraversando nell'ultimo periodo, per di più conseguente alle poche cose interessanti che mi succedono. Certo, aggiungerei anche come sempre più spesso mi capita il fatto che rileggendo i miei vecchi iscritti privati, intendo quelli che non pubblicamente sul blog ma che tengo per me, ho scoperto che ero molto più bravo in passato a scrivere, soprattutto quando sono stato scaricato dalle mie passate ragazze, ma non credo sia questo il punto. In questo momento sto attraversando un momento in cui sono abbastanza apatico, faccio fatica ad essere presente, tanto è vero che la domanda che mi viene posta più spesso è  "ma ti droghi"?
Sono stato molto occupato, nell'ultima settimana, tra lavoro non necessariamente pressante, e imparare bene a suonare l'ukulele. So che può sembrare strano, soprattutto alla mia età, cercare di imparare a suonare uno strumento musicale. Non nego che pur avendola spacciata come una risoluzione del nuovo anno appena cominciato, non è questo il motivo per cui l'ho fatto. La musica è qualcosa di estremamente rilassante, e ho sempre ammirato chi aveva le capacità per suonare uno strumento. Mi sono detto, come al solito, che da qualche parte bisognava iniziare, ma sempre con quel tocco unico e personale che cerco di infondere in tutte le mie opere.
Con la mia faccina felice, sono andato quindi in un negozio di strumenti musicali, e senza sapere assolutamente cosa stavo facendo penso questo trasparisse dalla mia faccina felice, e ho comprato un ukulele. Perché l'ukulele? Perché è più piccolo di una chitarra, è un qualcosa che si può suonare da soli e mette allegria, e soprattutto è poco ingombrante. Per cui posso portarmelo dietro ogni volta che voglio bagno compreso, e mettermi lì e suonare quei quattro accordi che compongono le canzoni principali della musica leggera moderna. Studiando gli spartiti, si scopre infatti che la maggior parte delle canzoni ha lo stesso identico giro: Do, Sol, La minore e Fa. Il tutto sta nel ritmo, nel modo in cui si colpiscono le corde, non assolutamente nel modo in cui si premono i tasti. Girando questi quattro accordi, si riesce a fare quasi il 80% delle canzoni conosciute, e diciamocelo, anche quelle da spiaggia che tutti apprezzano e di cui tutti conoscono le parole. Questo è un punto a mio vantaggio, così non devo imparare le parole delle canzoni. Solo suonarla ritmo.
Non voglio però parlare di come sia estremamente facile plagiare una canzone già esistente proprio per la mancanza di diversità all'interno degli spartiti musicali, le note sono pur sempre 7 per tutti, voglio parlare di come avere una passione come questa possa permettere di staccare dalla vita quotidiana. Ad esempio, pensate di poter tornare a casa, dopo una stancante giornata di lavoro, e mettervi seduti sul bordo della finestra guardando fuori, a suonare una canzone, magari anche allegra, ma con un ritmo lento e dolce. Ah, quasi dimenticavo che uno degli altri grandi vantaggi del rispetto alla chitarra è che si riesce a suonare molto più piano, senza dare fastidio ai vicini. Questo rende il tutto ancora più dolce e soffice, e ci si isola in un mondo dove un paio di ore a suonare passano in un lampo. Sì, penso di poter dire che ormai raggiungo lo stesso livello di tranquillità dal suonare che dallo scrivere. E considerato che faccio entrambe le cose abbastanza male direi che ormai siamo sullo stesso livello di esperienza. Ma suonare, come scrivere, mi piace molto, per cui continuerò a farlo, anche se vi garantisco che non mi metterò a scrivere canzoni. Inoltre già sperimentato, ovviamente, alle ragazze piace molto quando suoni per loro.
Il tutto sta nello smettere al momento giusto.

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