lunedì 26 ottobre 2015

#Escile

Non mi ritengo una persona particolarmente social.
Per carità, apprezzo tutto quello che i social portano, la possibilità di rimanere in contatto con persone care lontane o sconosciuti tanto famosi quanto altrimenti irraggiungibili. Tendo a non frequentarli molto, perché non amo non poter controllare le informazioni che finiscono in maniera pubblica su internet, che mi riguardano. Per questo ho aperto un blog in cui parlo di me, con la mia tipica coerenza. Tendo ad avere anche una cultura abbastanza internazionale, infatti preferisco guardare le notizie non dai quotidiani nazionali, ma dai social stranieri. Questo, mi preclude molte volte delle notizie che spopolano sul web nazionale, che però, per ovvi motivi, vengono ignorate dai media stranieri. Capirete il mio stupore, quando vi spiegherò il motivo del titolo di questo post. La realtà è che sono venuto a sapere di questo hashtag ormai celebre solamente una settimana fa, e la cosa non mi ha lasciato del tutto indifferente. Non è certo la prima volta che un hashtag ho un argomento a livello sessuale raggiunge vette così alte, soprattutto a livello di conoscenza umana. Basti pensare a quando Kim Kardashian provò a "rompere Internet", oppure al filmato di Paris Hilton, oppure al filmato di Belen. Insomma, basta solamente inserire un argomento che faccio impazzire gli uomini in un bar, e internet non farà che parlarne. #Escile però, è qualcosa di tipicamente italiano.
Quello che mi piace fare e analizzare i risvolti sociali di queste episodi, soprattutto cosa significa il fatto che una parola scritta peraltro in italiano non del tutto corretto raggiunga un livello di fama così importante da offuscare le notizie riguardanti il presidente del Consiglio. Va anche ricordato che il verbo uscire non è transitivo quindi non si può associare a qualcosa, seppur sappiamo e conosciamo tutti persone che lo usano in tal maniera. È bizzarro come diventi famoso quasi più qualcosa che è sbagliato, anche dal punto di vista grammaticale, piuttosto qualcosa che di concerto.
La domanda, subito dopo quella riguardante di che cosa si tratti questo hashtag famoso, ovvero di chiedere a una modella di mostrare il seno, diventa subito come sia possibile che diventi così famoso un argomento del genere. Siamo veramente diventati così poveri di contenuti, materialisti e immorali che una donna che mostra il seno ci può svoltare la giornata? Non sono certo la persona più morale di questo pianeta, chi mi conosce lo sa, e soprattutto non so resistere al fascino di una bella donna. Trova però che sia assurdo il clamore mediatico che si è creata attorno a questa cosa. Un po' come stata la barzelletta di Berlusconi riguardante il bunga bunga, ormai diventato diventato termine di uso internazionale per descrivere il nostro premier, oppure i suoi loschi festini. Se una cosa nasce con una battuta, dovrebbe rimanere tale, senza essere snaturata dal contesto in cui è nata. In realtà il problema è realisticamente pleonastico come sempre adoro questo usare questo termine, tutto ciò che fa ridere infatti su Twitter, Facebook e tutti gli altri social, ha una durata di tempo estremamente limitato in termini di attenzione dedicato dagli utenti. Mi auguro quindi che anche questo finisca nel dimenticatoio velocemente come il Gangnam style, il gatto Virgola, le capre che urlano, il video di Belen, il video di Kim Kardashian, e tutte le altre cose inutili che abbiamo guardato negli ultimi anni, senza le quali avremmo vissuto in maniera assolutamente identica a come viviamo adesso.
Anche se ammetto che alcuni commenti me lo hanno strappato un sorriso.

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