Oggi ho intenzione di spiattellare un po' di fatti miei in prima pagina. No, non è vero, almeno non del tutto, ma mi serviva un inizio ad effetto.
Come alcuni di voi sapranno, forse non tutti per la riservatezza che ho tenuto a riguardo, ultimamente ero fidanzato. Lo so che la notizia sconvolge i più, ma d'altra parte non credettero nemmeno a Galileo (vedere figura sottostante). A dir la verità, non ero proprio fidanzato, diciamo più che avevo la ragazza. È più corretto. Insomma, trascorrevo parte delle mie giornate in compagnia di una piacevole signorina, che per divergenze di pensiero, non mi accompagna più. Non si tratta né del luogo né il caso di spiegare le motivazioni di questa separazione, anche perché probabilmente legge questo blog e non ho nessuna intenzione di parlarne direttamente così, sta di fatto che ogni separazione è sempre accompagnata dagli strascichi e da un periodo di riflessione. Periodo che ovviamente, nel mio caso mi ha portato a riflessioni talmente tanto propense alla vita di coppia che ho coniato la parola "Singledom", unendo la parola "Kingdom" che significa regno, alla parola "single", giusto per riassumere la mia attuale situazione. Fate voi i conti di quello che sto combinando.
Il problema però, sorge quando si hanno dei contatti, per quanto non li si cerchi, con una persona con la quale c'è stata una recente separazione. Può trattarsi anche di contatti indiretti, quindi non necessariamente che ci sia un azione da parte di uno nei confronti dell'altro. Come ad esempio vedere la foto profilo di qualche social. Mi ha sempre stupito questo discorso della foto profilo, in quanto è un modo indiretto di mandare un messaggio all'altra persona, o agli altri in generale. Scorrere la lista dei propri contatti, e vedere che una persona della quale non si vorrebbero avere notizie ha cambiato l'immagine di sé, non desta mai particolare gioia. Ora, sarà pure che io ci sono passato nella peggiore maniera possibile su questo argomento, e quindi magari sono rimasto traumatizzato, ma penso sia qualcosa che colpisce chiunque. Siamo incuriositi, andiamo a vedere la nuova foto, e cerchiamo di darci spiegazioni su cosa stia facendo la persona in oggetto. Ci colpisce anche se nella foto in sé non c'è niente di particolare, solo per il fatto che sia una foto diversa. Perché significa che la vita di questa persona sta andando avanti. È giusto così, ma lascia sempre un sapore agrodolce in bocca. Tutti vorremmo che le persone che lasciamo ci morissero dietro, o che le relazioni si chiudessero tutte nel migliore dei modi (nel mio caso è quello in cui dico alla ragazza che è "una bella persona ma..." ), eppure non sempre, anzi quasi sempre non è così. La gente va avanti con la propria vita, proprio come noi facciamo con la nostra, e non dobbiamo stupirci se pure gli altri fanno dei passi avanti. Nel momento in cui finisce una relazione, e ci si augura il meglio, dobbiamo considerare momenti come questo in cui invece non lo si augura.
Ci vuole coerenza nelle relazioni, e coerenza dopo le relazioni. Quando si effettua una scelta bisogna essere coerenti a questa, avere motivazioni solide del perché si è fatto qualcosa, del resto i dubbi vengono comunque, anche se si pensa di aver fatto la cosa migliore.
D'altra parte, basta pensare che buona parte delle mie storie migliori iniziano con la frase "giuro che all'epoca mi sembrava fosse una bellissima idea".
martedì 28 luglio 2015
Il dramma della foto
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