Carissimi lettori,
Vi scrivo questa lettera aperta per scusarmi con tutti voi. So di essermi scusato altre volte per il fatto di aver bucato un po' di articoli durante questo ultimo periodo a dir la verità è un impresa trovare ogni volta un nuovo modo di chiedere scusa, dovendo sempre aprire con questo incipit, ma prometto che questa volta è l'ultima.
In questo momento sono seduto sul trono dei grandi pensatori, e sono arrivato ad una importante conclusione. No, non la conclusione riguardante il trono, ma il pensatore. Ho ricevuto parecchi messaggi di persone che in queste settimane che mi chiedevano come mai non scrivessi più, e non posso negare che la cosa mi abbia fatto sentire un po' in colpa. Sì, perché, esattamente in maniera contraria a come avevo pensato (ne parlo proprio in uno dei primi articoli "Slow Thinking"), scrivere qui è diventato un secondo lavoro, anche se la cadenza con cui vengono pubblicati gli articoli è sempre più falsata. La colpa va data a vari fattori: innanzitutto, come ho già detto, nonostante vi avvisi tutte le volte che vado in bagno, non amo condividere dettagli molto privati della mia vita, specialmente con il grande pubblico. Sono pieno come tutti d'altra parte di menate, ma non è certo un qualcosa da gridare ai quattro venti. Non che siano problemi irrisolvibili, ma i panni sporchi si lavano in famiglia, non so se mi spiego. Altre motivazioni che mi hanno portato a scrivere sempre di meno sono sicuramente anche una sorta di vuoto creativo. Tranquilli, non sto diventando una persona seria, solo che non mi è mai piaciuto dire scemenze a comando, quindi quando scrivevo un post cominciando senza aver niente da dire lo capivate, ma soprattutto lo capivo io.
Insomma, era diventata un po' una forzatura, non più un passatempo mio e quindi nemmeno vostro. Ho deciso di prendere un periodo di vacanza, non dal lavoro ovviamente che in questi giorni, coadiuvato dal caldo mi sopprime, ma dal blog. Penso che quando ricomincerò a scrivere avrò nuove cose da dire e nuove storie.
Adesso però, come un edicolante stufo del caldo e dell'invasione degli iPad, metto il mio bel cartello chiuso per ferie sul titolo del Blog e vado un po' in vacanza dall'esternazione di ogni singola scemenza. Spero di non avervi rattristato dicendo queste cose, penso che sarò di nuovo attivo subito dopo il periodo estivo. Ma fino ad allora immaginatemi di fronte a un tramonto, su una spiaggia esotica, a guardare un tramonto con un sole rosso che si bagna nel mare.
Seduto su un water.
Vi scrivo questa lettera aperta per scusarmi con tutti voi. So di essermi scusato altre volte per il fatto di aver bucato un po' di articoli durante questo ultimo periodo a dir la verità è un impresa trovare ogni volta un nuovo modo di chiedere scusa, dovendo sempre aprire con questo incipit, ma prometto che questa volta è l'ultima.
In questo momento sono seduto sul trono dei grandi pensatori, e sono arrivato ad una importante conclusione. No, non la conclusione riguardante il trono, ma il pensatore. Ho ricevuto parecchi messaggi di persone che in queste settimane che mi chiedevano come mai non scrivessi più, e non posso negare che la cosa mi abbia fatto sentire un po' in colpa. Sì, perché, esattamente in maniera contraria a come avevo pensato (ne parlo proprio in uno dei primi articoli "Slow Thinking"), scrivere qui è diventato un secondo lavoro, anche se la cadenza con cui vengono pubblicati gli articoli è sempre più falsata. La colpa va data a vari fattori: innanzitutto, come ho già detto, nonostante vi avvisi tutte le volte che vado in bagno, non amo condividere dettagli molto privati della mia vita, specialmente con il grande pubblico. Sono pieno come tutti d'altra parte di menate, ma non è certo un qualcosa da gridare ai quattro venti. Non che siano problemi irrisolvibili, ma i panni sporchi si lavano in famiglia, non so se mi spiego. Altre motivazioni che mi hanno portato a scrivere sempre di meno sono sicuramente anche una sorta di vuoto creativo. Tranquilli, non sto diventando una persona seria, solo che non mi è mai piaciuto dire scemenze a comando, quindi quando scrivevo un post cominciando senza aver niente da dire lo capivate, ma soprattutto lo capivo io.
Insomma, era diventata un po' una forzatura, non più un passatempo mio e quindi nemmeno vostro. Ho deciso di prendere un periodo di vacanza, non dal lavoro ovviamente che in questi giorni, coadiuvato dal caldo mi sopprime, ma dal blog. Penso che quando ricomincerò a scrivere avrò nuove cose da dire e nuove storie.
Adesso però, come un edicolante stufo del caldo e dell'invasione degli iPad, metto il mio bel cartello chiuso per ferie sul titolo del Blog e vado un po' in vacanza dall'esternazione di ogni singola scemenza. Spero di non avervi rattristato dicendo queste cose, penso che sarò di nuovo attivo subito dopo il periodo estivo. Ma fino ad allora immaginatemi di fronte a un tramonto, su una spiaggia esotica, a guardare un tramonto con un sole rosso che si bagna nel mare.
Seduto su un water.
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