In barba alla chiusura per ferie ho deciso di scrivere un articolo. Se una ha un'idea buona perché dovrebbe nasconderla? Se avete dei problemi con questa cosa vi aspetto sotto casa per menarvi.
Recentemente ho approfittato di alcuni saldi tecnologici e ho deciso di comprare un oggetto del desiderio. No, non si tratta dell'ultimissimo iPhone, quello pubblicizzato come definitivo che dovrebbe aumentare la durata della batteria ma in realtà lo devi comunque caricare tutte le sere. Ora che ci penso potrei scrivere un bell'articolo su come la tecnologia offra sempre di più senza generare o compensare i veri bisogni o le vere lacune, ma non è questo il luogo o il punto.
Dicevo, ho preso recentemente una videocamera GoPro. Per quelli di voi che pensano che gli sport estremi siano per gli sconsiderati, oppure quelli che usano ancora la parola "scavezzacollo" pur non trovandosi in una rappresentazione degli anni '20, trattasi di una videocamera "sport", ovvero resistente agli urti, impermeabile e soprattutto portatile. Questo la rende perfetta per riprese mentre si fa sport, addirittura legandosela addosso per avere il punto di vista dell'atleta. L'idea di per sé è geniale: dare a tutti la possibilità si vedere quello che un professionista sportivo vede mentre compie le sue imprese. Appunto. Un professionista.
Non mi sono quindi stupito quando ho cominciato a veder spuntare, soprattutto sulle piste da sci, telecamere in testa, in mano, addosso e in cima a bastoni, come se fossero funghi. Addosso a chiunque. Il motto di questa casa produttrice è "Be a Hero", sii un eroe. Per cui chiunque può essere un eroe. Stando a quanto si vede su internet, sembra che per essere un eroe basti postare un filmato del nulla online, il che fa certo sorgere delle domande. O sono diventato io troppo pignolo sulla definizione di "eroe" oppure ci deve essere dell'altro. Non penso che uno che si butta da un aereo con il paracadute si possa considerare un eroe, ma nemmeno se lo facesse senza paracadute. Al massimo un figo, ma non ha certo la valenza di una azione eroica. Perché un eroe non ha interesse che gli altri vedano quello che fa, bensì ha interesse nel fatto che gli altri beneficino delle sue azioni. Per questo non ha senso essere un eroe per sé stesso, diverso è il discorso per gli altri.
La verità è che tutti abbiamo un desiderio di essere approvati, ammirati e condivisi con il pubblico, a tal punto da mettere a repentaglio la nostra privacy per comparire. Non faccio il santo predicatore, anche io mi ci metto altrimenti questo blog nemmeno esisterebbe, quello che voglio dire è che dentro di noi non muore mai la voce interiore che da piccoli ci faceva dire "guarda mamma guarda, mamma guarda ad libitum" nelle nostre piccole imprese. Siamo solo diventati più grandi e abbiamo trovato modi più eleganti, sottili di dirlo e il campo di interesse si è allargato dalla singola persona della mamma. Il risultato, la motivazione e il concetto però restano gli stessi.
Mia mamma legge il Blog.
Guarda mamma come sono bravo.
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