giovedì 21 aprile 2016

Lui è tornato

Cosa succederebbe se Hitler tornasse in tempi moderni?

Tutti sanno che non amo particolarmente parlare di politica. A dir la verità, quando mi capita l'occasione, o sono assolutamente forzato ad esprimere un parere a riguardo di determinati argomenti, oppure cerco solo di glissare elegantemente. Credo infatti che indipendentemente da quanto possa essere intelligente una persona, può capitare che questa abbia idee politicamente schierate diverse da quelle nostre: ciò può portare a delle incomprensioni, pur essendo tutte le persone di senno. Volendo evitare proprio questo genere di complicazioni, tendo quindi di evitare proprio il discorso. Eppure ieri sera ho visto un film che mi è piaciuto veramente tanto, comico ma anche un reale spaccato socio politico dell'Europa moderna. Il film in questione è "Lui è tornato", commedia satirica tedesca tratta da un romanzo best seller in Germania, che racconta di come si comporterebbe Adolf Hitler se tornasse nel 2014 all'interno della Germania moderna. Al di là di alcuni siparietti molto divertenti, ovviamente dovuti alla caratura di un uomo di un certo livello all'interno della borghesia moderna, quello che ne esce fuori è come e in che modo i tempi e il modo di fare delle persone siano cambiate. Quello che un uomo del genere metterebbe in rilievo, senza nulla togliere alle cose orribili che sono state compiute da questo dubbio personaggio, è la depressione morale dovuta all'ammorbidimento dei costumi moderni. So che è un argomento di cui ho già parlato, ma mi è molto caro. Anche solo rendersi conto che i programmi in televisione trasmettano solamente ciarpame, come definito da Hitler, è simbolo di una società che non vuole occuparsi dei reali problemi, una società talmente politically-correct che è impossibilitata a schierarsi in qualsiasi maniera, impedendo quindi all'individuo di essere rappresentato, e al tempo stesso di poter esprimere il proprio pensiero. Il pensiero di non voler scomodare nessuno, di non fare male ad una mosca, porta a crocifiggere qualcuno perchè uccide un cane satiricamente geniale la battuta del direttore dell'emittente, secondo cui "la Germania non può tollerare una cosa del genere", dimenticandosi di tutto il resto, quando ci si dimentica dei problemi reali, di un popolo scontento per una gestione approssimativa delle risorse e un patriottismo che non significa più nulla. Il personaggio ha sicuramente un carisma unico, basti pensare che da solo ha convinto un paese sconfitto in una guerra mondiale solo un paio di decenni prima a dichiarare guerra al mondo intero, mostrando che tutto ciò non sarebbe stato possibile se non fosse stato appoggiato dal popolo.
Badate bene, il film non vuole essere un elogio a uno dei più grandi dittatori sanguinari della storia, per sempre ricordato nell'immaginario collettivo come incarnazione del male assoluto, vuole essere un attenta riflessione sull'importanza delle pagine più buie e tristi della storia, che non devono essere dimenticate. Questa non vuole essere un'espressione fatta e formata, già sentita 1000 volte nella Giornata della Memoria, vuole essere un importante paradigma, secondo il quale bisogna ricordare ciò che è accaduto in passato, non dimenticarlo, ma imparare da esso. Riportare alla memoria della gente che qualcosa di brutto possa essere successo, e le motivazioni per cui questo sia successo, è importante tanto quanto ricordare come se n'è usciti.

Il film sarà nelle sale cinematografiche dal 26 al 28 aprile, consiglio a tutti di andarlo a vedere. Si tratta di coscienza popolare.

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